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Io, mamma ed il garzone

 
Post #1


Io, mamma ed il garzonePer riuscire a comprendere veramente quello che sto per raccontarvi dovreste conoscere mia madre, dovreste vedere il suo viso, il suo corpo, sentire il suo profumo, accarezzare la sua pelle.Nonostante abbia quarantacinque anni sembra ancora una ragazza, con quei riccioli neri, quegli occhioni blu, il nasino alla francese e quella bocca ben disegnata che quando ride, e lo fa spesso, mette in mostra i suoi dentini bianchi e dritti.Dovreste vedere il suo corpo perfetto, magro ma sinuoso, quelle gambe lunghe, quelle tette invitanti e quel culetto rotondo e sodo.Dovreste udire la sua voce, calda e vellutata, e ascoltare i suoi mugolii e le sue urla di piacere quando mio padre se la scopa nella stanza accanto alla mia.E dovreste frequentare la mia casa quando lui non c'è e lei gira mezza nuda divertendosi un mondo a provocarmi, ben sapendo quanto io perda le bave per lei.Qualcuno potrebbe pensare che è un po' troia a comportarsi così con il proprio figlio ventenne, ma in realtà è solo uno spirito libero, una che ama la vita e tutto ciò che la vita le può offrire.A lei piace vivere, divertirsi e godere; e dal momento che è una donna generosa, le piace anche far godere gli altri, poco importa se per farlo deve infrangere le convenzioni.Forse un po' troia lo è, dal momento che si fa qualsiasi maschio passi per casa ma, alla fine, chi se ne frega.Giorni addietro l'ho beccata in ginocchio davanti al garzone del fruttivendolo, un bel ragazzo della mia età che era venuto a consegnare la spesa.Lei, a modo suo, gli stava dando la mancia. E che mancia!Probabilmente pensava che io non fossi in casa perché quando sono entrato in cucina il ragazzo, appoggiato con la schiena al muro, aveva la patta aperta e mamma gli stava ciucciando la mazza con evidente gusto.Quando mi hanno visto lui si è subito sfilato dalla bocca di mamma mostrando un cazzo davvero colossale e ha fatto per scappare via, ma lei lo ha trattenuto per un braccio ed è scoppiata a ridere.Dove vuoi andare in quello stato, gli ha detto.Ma non vedi che c'è tuo figlio, gli ha fatto notare lui, col cazzo duro che ondeggiava davanti al viso di mamma.Pazienza, ha ribattuto lei, credevo fosse fuori casa.Poi, come se io non ci fossi stato, ha attratto verso di se il ragazzo e si è nuovamente imboccata quella formidabile cappella.Era la prima volta che la vedevo mentre si faceva un uomo, ma la cosa non mi sconvolse per nulla. Anzi, mi attizzò e sentii il mio cazzo indurirsi e premere contro la stoffa di calzoni.Non ti dispiace, mi domandò il ragazzo a quel punto, se me lo faccio ciucciare da tua madre?No, no, fai pure, gli risposi. E a te dispiace se vi guardo?Fai quello che credi.Incoraggiato dalle mie parole il garzone si slacciò la cintura e si calò i pantaloni mostrando due palle gigantesche, due bocce dure che mamma prese a massaggiare con forza mentre vedevo le sue labbra e la sua lingua lavorarsi con passione i bordi della cappella.Mettimelo, gli disse ad un tratto rialzandosi da terra e inginocchiandosi su una sedia, mettimelo da dietro che voglio sentirlo bene.Il ragazzo mi guardò per un attimo quasi a chiedermi il permesso, poi le sollevò la gonna e le abbassò le mutandine di pizzo facendogliele scivolare fino alle caviglie e offrendo alla mia vista il suo bel culo rotondo, con quelle belle chiappone sode divise da un solco profondo, ed il suo figone nero e peloso.Mettimelo, gli ripeté lei inarcando la schiena in modo da offrirglisi meglio, fammelo sentire. Col cazzo che ti ritrovi sono sicura che saprai farmi godere.Poi si voltò nella mia direzione e mi guardò in maniera insolita, quasi a chiedermi scusa.In piedi dietro di lei il ragazzo piantò la cappella tra le sue cosce e, nonostante le dimensioni del suo cazzo, lo vidi infilarsi agevolmente fino ai coglioni.Aggrappandosi con entrambe le mani ai suoi fianchi prese a pomparla sempre più velocemente e, mentre lei iniziava a mugolare di piacere, potevo udire lo sciabordio della sua figa fradicia ed il rumore delle palle dell'uomo che sbattevano contro di lei.Nell'aria c'era odore di corpi sudati, di figa, di cazzo, di culo; c'era odore di sesso, insomma, e a quel punto mi aprii la patta e presi a menarmelo.Tua madre è una bomba, mi diceva quel tale assestandole dei colpi micidiali ad ognuno dei quali lei rispondeva con un gemito di piacere, ha una figa che pare di velluto, dovresti sentirla. Fattela anche tu, dai, io ho quasi finito.A quelle parole lei mi guardò con aria interrogativa. Io interpretai quello sguardo come un invito e, fatti pochi passi, mi sistemai davanti a lei piazzandole la testa del mio cazzo a pochi centimetri dal viso.Lei mi attrasse a sé e, cingendomi per i fianchi, iniziò a spompinarmi come mai nessuno aveva fatto prima.Ci sapeva davvero fare mamma con la bocca e dopo neanche due minuti sentii che stavo per godere.Lei se ne accorse e si sfilò il mio cazzo di bocca.Non venire subito, mi disse, tieni ancora per un po', aspetta il tuo amico.Quello non era affatto un mio amico ma non mi sembrò il caso di sottilizzare.Nel frattempo il mio presunto amico le era letteralmente montato in groppa e, tenendola ferma per le spalle, cercava di affondare sempre più profondamente dentro di lei assestandole dei colpi terribili che lei però pareva gradire non poco.Sei bravo, gli diceva, sei proprio bravo, è da un sacco che non mi chiavano così. Ti sento da morire, ti sento dentro di me. Quando mi dai quei colpi e affondi, sento i bordi della tua cappella che mi raschiano le pareti dell'utero. Mi piace, eccome se mi piace, mi stai facendo davvero godere, ragazzo, chiavi da dio.Quasi in risposta a questa parole lui indietreggiò di un passo e si sfilò dalle cosce di mamma. Il suo cazzo faceva spavento da tanto che era grosso e duro, con le vene spesse e scure, la cappella dilatata e violacea.Perché ti sei tolto, gli domandò lei.Stavo per sborrare e mi dispiaceva lasciarti a metà. Dammi qualche minuto, così mi riprendo e ti faccio fare una bella goduta. Nel frattempo perché non me la tieni in caldo, mi disse sfrontatamente.Avrei voluto dargli un cazzotto sul muso e invece presi il suo posto.Notai che le cosce di mamma erano tutte sporche dei suoi succhi e pensai che quel ragazzo doveva essere davvero bravo per averla fatta colare a quella maniera.Il suo figone era fradicio e talmente slargato dal passaggio di quell'a****le che il mio cazzo, di dimensioni rispettabili ma neppure paragonabile a quello del garzone, quasi ci ballava dentro.Feci comunque del mio meglio per farglielo sentire ma capii subito che non c'era partita. Lei mi incitava, mi faceva un sacco di complimenti ma era evidente che non la stavo facendo godere come avrebbe voluto e che non vedeva l'ora che mi levassi dalle palle per lasciare il posto a quel toro da monta.Il quale, dopo essersi rimesso in forze, mi disse di scansarmi.Vieni qua, piccolo, vieni da mamma, mi disse lei mentre l'altro aveva ripreso a pomparla come un ossesso, vieni da mamma che te lo lecca e te lo ciuccia come piace a te.Nel frattempo il ragazzo si era quasi sdraiato sulla sua schiena e faceva ogni sforzo per riuscire ad infilarsi il più profondamente possibile.Bella signora, lo sa che lei è uno schianto, gli diceva aggrappato alle sue spalle, mi sto facendo una delle più belle chiavate della mia vita. E si che me ne sono chiavate di tardone come lei, ma nessuna mi ha mai fatto godere tanto.Ignorando il complimento - darle della tardona era peggio che darle una coltellata ? mamma seguitò a sbocchinarmi fino a quando non la vidi irrigidirsi tutta.Allora si sfilò il mio cazzo di bocca e, con la braccia aperte ed il viso contratto, si preparò a godere.Doveva essere davvero bravo quel ragazzo perché la vidi, con gli occhi rovesciati dal piacere ed un mugolio interminabile, farsi una goduta pazzesca squassata da un orgasmo lunghissimo che la fece tremare tutta mentre il ragazzo, incoraggiato dai risultati del suo lungo lavoro, aveva assunto un ritmo quasi frenetico e aveva preso a schiaffeggiarla sul viso.Non so dire quanto durò quell'orgasmo, ma alla fine mamma era stravolta, con le guance rosse per le sberle ricevute, il corpo che continuava a tremare ed il respiro affannoso.E quel tale non accennava a fermarsi. Aveva solo ridotto il ritmo dei suoi colpi ma continuava, instancabile, a scorrere dentro di lei.Nell'aria c'era un afrore di figa che pungeva le narici ed io, col cazzo duro da scoppiare ed i coglioni dolenti, non sapevo che fare.Avevo un estremo bisogno di svuotarmi ma la mamma non accennava a riprendermelo in bocca e non volevo tirarmi una sega, mi pareva uno spreco.Ci pensò il mio presunto amico, che mi chiese di dargli un po' il cambio.Fattela un po', mi disse, io mi riposo cinque minuti e poi le rompo il culo a questa troia.Così presi il suo posto mentre lui, stravaccato su una sedia, tirava un po' il fiato.Nel frattempo mamma si era ripresa e mi incitava.Forza cavallino, mi diceva, cavalca la tua mamma, fatti una bella galoppata e falle sentire come sei bravo.Dovevo essere abbastanza bravo, non come quel torello, ma abbastanza da farla godere anch'io perché, a differenza di prima, la sentivo mugolare e non stava fingendo. Godeva per davvero e d'un tratto mi annunciò che stava per avere un secondo orgasmo.Non lo so, mamma, le dissi.Cos'è che non sai, stupidino, mi apostrofò col respiro affannoso.Non so se riesco a tenere. Se ti sento venire vengo anch'io.Per carità, fece lei, non vorrai mica venirmi in pancia. Se è così fatti dare il cambio, non voglio perdere il momento.Così il torello venne velocemente a sostituirmi e, per la seconda volta, la fece godere come una maiala.Adesso tocca a noi, bella signora, le disse lui sfilando il cazzo dalla sua pancia e puntando la cappella contro il suo orifizio anale.No, protestò lei, nel culo no, ce l'hai troppo grosso, me lo sfonderai.E' proprio quello che voglio fare, le rispose lui, voglio proprio romperti il culo, questo bel culone rotondo e sodo, voglio sfondartelo.Forse avrei dovuto intervenire in sua difesa ma ero troppo affascinata dalla scena di quel cazzo gigantesco e nodoso che cercava di farsi faticosamente strada nei suoi sfinteri, e invece di dare man forte a mia madre che cercava di divincolarsi dalla stretta del suo stupratore, lo aiutai a tenerla ferma incitandolo ad affondare tra le sue chiappe.Mentre lui le serrava le cosce muscolose intorno ai fianchi e la bloccava per le spalle con le sue manone, io le misi una mano sulla bocca per impedirle di urlare e con l'altra le tenni ferme le braccia.A poco a poco, non so come e, soprattutto, non so con quale dolore da parte di mia madre, vidi quel gigantesco pezzo di carne sparire centimetro dopo centimetro tra le sue chiappone carnose e arrestarsi solo quando le bocce del ragazzo andarono a sbattere contro di lei.Ci siamo, mi disse lui trionfante mentre il viso della mamma era solcato da lacrime di dolore e di umiliazione, sono tutto dentro. Adesso me la inculo per un po' e poi ti faccio fare un giro.Neanche fosse stata una motocicletta!Se la inculò per bene e a poco a poco vidi il viso di mamma distendersi, il suo corpo rilassarsi e notai che ad un tratto protese anche il culo verso l'alto, come per agevolarlo meglio nei movimenti.Se la inculò come un califfo quel tale, e dopo qualche minuto mi parve che a lei non dispiacesse affatto quella cavalcata nei suoi sfinteri.Anzi, doveva proprio piacerle, perché prese ad incitarlo.Inculami, si, inculami per bene, rompimelo tutto, sfondamelo, voglio sentire che me lo sbatti fino in fondo, voglio sentire i tuoi coglioni picchiare contro le mie chiappe, voglio sentire la tua cappella raschiarmi le pareti del culo.Adesso il ragazzo la teneva per le orecchie e se la stava cavalcando a più non posso. Vedevo il suo cazzo entrare e uscire velocemente, udivo il rumore che faceva, i risucchi del culo di mamma e lo sbattere delle palle contro le sue carni sode, sentivo l'odore della sua figa nuovamente fradicia e quello del culo dilatato allo spasimo.Ero infoiato come una bestia e decisi che era ora di svuotarmi i coglioni. Mi piazzai davanti a lei e le diedi la cappella da leccare.Fammi sborrare, le dissi, fammi sborrare mentre lo prendi nel culo da questo maiale arrapato, fammi sborrare nella tua bocca, brutta troia.Sentii la punta della sua lingua percorrere i contorni della cappella, cercare di insinuarsi nel buchetto dilatato del cazzo, sentii le sue mani avvolgersi intorno ai coglioni e massaggiarli delicatamente.Cominciai a colare e la bava del mio cazzo le imbrattò la lingua e le labbra. Tra poco sarei venuto e mi preparavo a degustare la goduta quando quello si sfilò di colpo dal culo con un risucchio che pareva avesse stappato una bottiglia di barolo e ci annunciò che stava per sborrare.Perché ti sei tolto, gli domandai.Si, perché ti sei tolto, fece eco la mamma sfilandosi per un attimo il mio cazzo di bocca, volevo sentirti mentre mi sborravi nel culo.Per tutta risposta quello le diede due sonore sberle sulle chiappe.Non avere fretta, vecchia troia, mi posso trattenere ancora per un po'. Intanto facciamo divertire un po' il ragazzino.Vieni bello, disse rivolgendosi a me, fatti un po' il culo di mammina. Te l'ho preparato a dovere, sentirai.Come dire di no?Così me la inculai anch'io mentre lui si faceva ciucciare la mazza.L'aveva preparato davvero come si deve e mi feci una bella cavalcata ma durai poco.Io sto per sborrare, mamma, le dissi, ti sborro nel culo.Sborra, piccolo, sborra nel culo di mamma, fatti una bella goduta, sborra tanto, fammi sentire i tuoi schizzi.Non mi feci certo pregare per accontentarla e le scaricai negli intestini una quantità impressionante di sborra facendomi una delle più belle godute della mia vita.Non appena mi sfilai il ragazzo prese il mio posto e nel giro di pochi secondi si scaricò anche lui dentro di lei.Quando si sfilò vidi mamma correre al cesso tenendosi una mano premuta contro il culo. Le avevamo fatto un clistere di sborra e doveva svuotarsi gli intestini.La seguimmo e non appena posò le chiappe sulla tazza del cesso la udimmo scorreggiare rumorosamente per diverse volte e, infine, si svuotò.Ci mettemmo tutti e tre a ridere e quando il garzone disse che doveva pisciare mamma fece per alzarsi dal cesso per cedergli il posto ma lui la trattenne.Resta dove sei, le disse, preferisco, e prima che lei potesse rispondergli cominciò a lanciarle sul viso uno spesso getto di piscio.Dapprima mamma cercò di ripararsi con le mani, ma visto che era del tutto inutile, si lasciò pisciare addosso senza protestare.Al che, incoraggiato dal suo atteggiamento, imitai il garzone e le pisciai addosso anch'io.
09-11-2021, at 08:32 PM
Alýntý
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