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Il maratoneta

 
Post #1


Il maratonetaSono fuori.Il ritmo è costante sui 12Km/h.Respiro cadenziato e muscoli caldi.Non ho ancora guardato il GPS ma credo di aver fatto almeno 7Km. Comincio a fare qualche ripetuta e vedo come va.Il ritmo aumenta in progressione. Devo arrivare almeno a 16Km/h per poi mantenere per 1Km eridiscendere a 12Km/h. La progressione c'è. Il ritmo cardiaco tiene e le gambe girano bene. Osservo il GPS e ci sono, 16Km/h. Ok, devo solo mantenere.La concentrazione è massima e si focalizza sul respiro.Uno, due, tre, espiro, inspiro, uno, due, tre passi. Ad un certo punto il mio respiro si fa irregolare.No, aspetta, non è il mio respiro. Dietro di me c'è qualcuno che tiene il ritmo e confonde il suorespiro con il mio.Ok, non ci bado, devo arrivare al Km e poi rallento.Guardo il GPS e ci sono, gradatamente la cadenza scende e comincio a respirare più lentamente.12Km/h ci sono ma non faccio in tempo a voltarmi che una sagoma mi affianca e senza batter cigliomi supera. Fusò tecnici giallo fluo e neri a ¾ di gamba, canotta aderente giallo fluo e scarpe da runner.Fisico scolpito, più da bodybilder bikini che da maratoneta. Glutei sodi che racchiusi in quei fusòrendevano tutta la loro forma fisica. La canottiera corta lasciava i lombi scoperti e la muscolaturarisaltava ad ogni passo.Non mollo e senza recuperare ricomincio ad alzare il ritmo per rimanere attaccato a quelle duechiappe. Il ritmo è costante attorno ai 13/14Km/h e non fatico a trovare l'equilibrio.Sono distratto dalla visione che mi si para davanti e il respiro diventa irregolare mentre aumenta ilgonfiore sotto i pantaloncini.Comincio a pensare a che tipo di mutandine porta, sicuramente delle culottè aderenti e mi prefigurola parte davanti. Mi immagino che i pantaloncini segnino la fessura tra le grandi labbra questopensiero mi eccita ancora di più. Finalmente riesco ad alzare lo sguardo e mi accorgo dei lunghi capelli rossicci racchiusi in unalunga treccia che fa capolino dal cappello a visiera bianco e giallo.Rallenta ed io con lei.Si volta. Ancora e poi con la mano mi fa segno di avanzare.Mi affianco.? Ciao... anf anf hai da bere in quella borraccia? -? Si, ho dell'acqua e integratori ? RispondoViso rosso di fatica, leggera bavetta bianca attorno le labbra, efilidi sulle guance e sul decoltè.La mia eccitazione aumenta.? quindi?-? Cosa? -? Mi dai da bere o no? -? Ahh si scusa mi sono distratto -Ci fermiamo e le passo la borraccia che tengo nella cintura.Un sorso lungo e poi la richiude e me la ridà.? Grazie, Anna -? Come? -? Ohh ma sei stordito' -? No, no... ahahah... è solo che sei così...? così cosa?- ? Gnocca? Non ti offende se ti dico che sei veramente... gnocca? -? Beh, pensavo fossi in giro a correre e non a broccolare -? Certo ma pensavo di essere, come al solito, da solo -? E invece... te va che c'è... la gnocca ? e si mette a ridere? Si beh ho fatto la figura di M... non è vero -? Dai, un pochino. Certo che il mio didietro deve proprio piacerti. - abbassando lo sguardo ealzando un sopracilio nel vedere il mio cavallo svettare oscenamente dai panta attillati.? Ops... scusa ? e metto una mano davanti ? Devo dire che non è per niente una malvagia visione. Toglio un po' sta mano. Però. QuantiKm hai fatto. -? Sono a circa 10Km e dovrei farne almeno 25. -? Io però ho la macchina a 4Km da qui e... non mi va di farmela da sola a tornare. Miaccompagneresti fino la? Poi puoi farti tutti i km che vuoi. -Senza aggiungere altro Anna riprese la sua corsa in direzione opposta a dove stavamo andandoprima. Rimasi un attimo a pensare, solo un attimo. Il mio attaccamento all'attività fisica ed inparticolare alla corsa a piedi è alto e fatico a staccarmene ma poi, lo sguardo scese all'altezza delcavallo e quando rialzai gli occhi i miei piedi già si muovevano in direzione di quello stupendo latoB.Solo respiri ritmici, falcate sicure e cadenziate ci accompagnarono per quei quattro chilometri.Poco prima di un parcheggio Anna rallentò? Sono arrivata. Sono con il furgone nero. -? Alla faccia è un hummer passo lungo... e lo chiami furgone? -? Lo uso solo per lo sport o se devo caricare cose ingombranti. -Il suo sorriso era eloquente, non se ne faceva nulla, era probabilmente lo sfizio di un attimo o ilmodo di scaricare delle tasse aziendali troppo elevate.Ci fermammo davanti al portellone posteriore e con un gesto lo apri. All'interno, oltre alla MTB,c'era una sacca, dei vestiti appoggiati sopra e la sacca degli atrezzi per la ruota di scorta. Appoggioil suo lato B al pianale, estrasse dalla sacca una borraccia e diede una lunga sorsata. Mi guardò edisse? Ok grazie per avermi accompagnato fin qui. Ora dove vai?Ahh si non ci stavo pensando. L'allenamento, accidenti, avevo ancora circa 10Km da fare e colritmo spezzato avrei dovuto ricominciare la concentrazione e le ripetute.? Scusa ma dove vuoi andare conciato così? - il suo sguardo si era posato nuovamente sul miocavallo ? senti io sono tutta sudata e mi devo cambiare quindi se non ti scoccia... - si guardòattorno e visto che non arrivava nessuno tolse la canottiera e il reggiseno contenitivo segnatidal sudore, estrasse un asciugamano dalla sacca e comincio a tamponarsi il busto.Rimasi a bocca spalancata, una schiena perfetta con due fossette che facevano capolino alla base deilombi, musculatura scolpita in palestra e pelle liscia che la brezza e il sudore fecero rabbrividire. Ilmio pensiero andò ai suoi capezzoli e spinto dalla cusriosità la afferrai per un braccio e la girai perammirare anche il suo ventre e il seno.Avevo ragione, i capezzoli, scolpiti su un seno piccolo e marmoreo, erano turgidi all'unisono, di unrosso cupo e ben delineati. Fui preso dalla tentazione di toccarli e allungai una mano. Anche Annaallungò una mano ma sul mio viso. Uno schiaffo sonoro? ohh ma che cazzo fai... per chi mi hai presa?!? Scusa, scusa, è stato un gesto spontaneo. Sov****nsiero è come se la mia mano si fossemossa da sola come se avesse vita autonoma.? See col cazzo, anzi mi sa che è proprio quello che la fa muovere, viste le condizioni in cui sitrova ormai da... ma da prima non ti è ancora calato?? Beh... no... e come faceva, avevo gli occhi puntati fissi sul tuo fondoschiena. Ahaha.? Quale, questo? - con un gesto fulmineo si girò e abbassò fusò e mutandine in un colpo solo,chinandosi a 90° e mostrandomi la rotondità perfetta dei sui glutei, facendomi intravedere laprominenza della sua vulva. - Sei proprio un porco... - La mia mano questa volta arrivo all'obbiettivo e si posò proprio al centro delle due chiappe, fra lecosce e il suo fiore, umettando le dita fra i petali carnosi di quel dono di Dio.Mi aspettavo un'altro schiaffo ed invece fece finta di nulla, rimase in quella posizione,appoggiandosi con una mano al pianale del suv e con l'altra cercava di abbassarsi i fusò allecaviglie.Le mie dita, intanto, frugavano alla ricerca del pistillo di quel fiore umettato e con mia sorpresa lotrovarono prominente tanto da poterlo stringere fra pollice ed indice. Anna fu scossa da un fremitocosì forte che dovette appoggiare al pianale anche l'altra mano.Mi guardai attorno. Nessuno. Mi chinai in ginocchio e affondai il viso fra quei petali odorosi disudore e fatica. La mia lingua si mise alla ricerca di quella protuberanza che tanto la sconquassava.La trovò e affondò subito due, tre colpi precisi che sortirono nuovamente il tremito e il cedimentodelle gambe.? Aspetta, fermo! Non così. Aspetta un attimo. - si risollevò i fusò, prese la bici e me la passò.- Mettila davanti al furgone. -Nel frattempo lanciò sacca e tutti gli ameniccoli sui sedili davanti. Tirando due leve reclinò inavanti il sedile posteriore, mi disse di salire e chiuse il portellone.L'aria si riempi subito dei nostri odori ed io distinguevo perfettamente quello del suo sesso cheancora mi inebriava la mente. Mi si avventò contro slacciandomi le scarpe e togliendomi ipantaloncini e le mutande. Lo prese in mano e sospirò sentendosi liberata dal quel primo desiderio.Cominciò ritmicamente a scappellare la mia asta e lentamente ad avvicinare il viso. Dapprimapiccoli e timidi baci, poi leggere leccatine tra frenulo e glande, per poi affondarlo interamentedentro la sua bocca fino a sentirlo giù nella sua gola. Si mise con le gambe a fianco del mio busto ecapii che voleva che le togliessi scarpe e vestiti. Non esitai e, seppur con difficoltà, mentre le suelabbra continuavano ad offrirsi al mio sesso pulsante, la posizionai a cavalcioni sul mio viso.Cominciaì, avidamente, una perlustrazione approfondita del territorio, separando, con la lingua, legrandi labbra e cercando la voluttuà profonda di quel fiore. Sentivo ad ogni affondo il suo respirospezzarsi e la clitoride gonfiarsi. Mi feci più impertinente e presi quella protuberanza fra le labbra,stimolandola con la punta della lingua. Il piacere le montava e sentivo la sua bocca stringersi sullamia asta. Il ritmo della mia lingua sulla clitoride era così serrato che non potè più continuare aspompinarmi ma dovette alzarsi, inginocchiandosi nuovamente sul mio viso ma questa volta afavore della mia lingua. Il mio sguardo ora era sulle sue rotondità, perfette e su quei capezzoli, cosìirrorati di sangue, da sembrare quasi marroni. Così turgidi che non potei fare a meno di stringerlifra le dita. Continuai a leccare e succhiare per qualche minuto, fino a che esplose in un orgasmo,strofinando e sbattendomi il suo sesso sul viso, togliendomi, a tratti il respiro. Le labbra dellavagina si imperlarono di un nettare vischioso e dolce ed io, come un'ape avida di polline, cercai dinon perdermene neppure una goccia. Stremata si distese sopra di me e rimase immobile edansimante per oltre un minuto. Il caldo dei nostri corpi, oramai nudi, e l'odore acre dello sforzo fisico avevano saturato l'abitacolo.Si rialzò, inserì le chiavi nel cruscotto e accese il climatizzatore. Subito un brivido mi corse lungo laschiena ma Anna prontamente si riposizionò sopra di me. Aderente al mio corpo, con le gambeaperte ai miei fianchi, lentamente strisciava sul mio ventre lasciando una scia di umori sulla miapelle e cercando con l'apertura del suo ombroso ed accogliente rifugio il mio glande. Lo trovò e piano, con leggeri movimenti del bacino e piccoli strofinamenti fra le sue labbra, cercavadi introdurlo nel suo orifizio umettato. Capii e cercai di aiutarla contraendo i muscoli pelvici perscostare il membro dalla pancia. Fantastico, l'attesa della penetrazione aumentò il piacereall'unisono e quando riusci ad imboccare il glande nella vulva, lentamente, affondandosela più inprofondità, sentivo liberarsi tutto il piacere di quell'attesa frustrante. Sentivo il calore diquell'orifizio che mi avvolgeva e pulsava al ritmo lento della penetrazione. Sempre più inprofondità, piccoli colpetti ad inglobare e liberare pochi millimetri della mia asta. Ad occhi chiusi,godendomi la voluttuà di quegli attimi. E poi giù fino in fondo. Fino alla radice del piacere,risucchiato in quel vortice di pensieri peccaminosi che rendono la vita godibile.Lasciavo che il bacino di Anna giocasse come più desiderava imperniato al mio vincolo ed udivo,ad ogni affondo, lo sguish dei fiotti di umori che uscivano dalla sua vagina schizzandomi sul ventree sui testicoli. Il caldo e i ns umori impregnavano oramai tutto l'abitacolo, nonostante i finestrinianteriori fossero leggermente aperti. In silenzio, ansimando ed urlando mentalmente i ns occhi sicercavano in segno di complicità ringraziandosi ed incitandosi a continuare quel gioco adultero. Sisolo ora con le sue mani sul mio petto, con le unghie piantate nella mia pelle notavo la fede al dito.Quella vista ancor più mi eccitava ed incitava e cominciai a muovere il bacino andando incontro aisuoi affondi sbattendo rumorosamente fra le sue cosce. I suoi occhi si rivolsero all'indietro e dallabocca le colava la saliva come in preda a convulsioni. Il suo busto, ansimante, si contorceva cons**tti improvvisi tanto da far sbattere il seno su e giù con violenza. Era arrivata al limite sentivo lasua vagina stringersi lungamente al mio sesso e i muscoli alla base del suo orifizio chiudersi attornoal pene. Ogni volta che si risollevava, la sua vulva stringeva e costringeva il sangue a spostarsiverso il glande. Sentivo il mio sesso pulsare e il dolore montare ma il godimento era così alto chericacciai il lamento e concentrai la mia mente sulla sua vulva.Potevo vedere l'interno della sua fica abbracciare il gioco che tanto le procurava piacere. La strinsi ame sentendo i capezzoli inturgiditi solcare il mio petto. Aumentai i miei movimenti e la forza dei colpi e la sentii rilassarsi ed abbandonarsi su di me ma lasua vagina continuava a contrarsi. Sentii i muscoli addominali contratti allo spasmo come setrattenessero qualcosa. Ad un certo punto si inarcò, una smorfia di dolore si disegno sul suo volto, la fronte corrucciata e lelabbra tese da strapparsi. Le vene del collo sporgenti e punsanti. Mi piantò letteralmente le unghienella pelle ed esplose due, tre colpi così violenti che pensavo me lo avesse spezzato. A quel punto tutti i suoi muscoli si distesero e il mio pene fu espulso assieme ad un fiotto oleoso diumori che grondanti dalla sua vagina riempirono il mio ombelico, il mio petto per poi arrivare allamia bocca che avida cercava di non perdersi neppure una goccia. Il suo gioco aveva prodotto un orgasmo impetuoso ma allo stesso tempo razionale. Voleva arrivareli, voleva farmi assaporare il suo godimento.Si distese sul mio petto e ansimante sentivo il suo cuore pulsare velocemente.? Ora tu...- furono le sue parole pronunciate con difficoltà.Strisciò nuovamente la sua vulva sul ventre bagnato dai suoi umori, il mio pene dolorante maancora turgido e pulsante aspettava voglioso il suo turno. La mia mente era catturata dalla visionedel del suo sesso che si apriva e si chiudeva come volesse mangiarsi il mio pene. Questa volta nonebbe difficoltà ad introdurselo.Se lo spinse in profondità e cominciò un massaggio con i muscoli della vagina. Su e giù, stringendoe rilasciando. La sua lingua cercava la mia e sentivo la sua saliva inondarmi la gola. Non resistevopiù. Il mio pene era gonfio e pronto a rilasciare sutto il suo seme. Si accostò al mio orecchio? Non trattenerti... voglio sentire tutto il tuo calore... voglio sentirlo nelle mie profondità... Tivoglio sertire dentro quanto più possibile.
04-27-2021, at 11:21 AM
Alýntý
 




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